Lezione pre-mostra Frida Kahlo



Dal '44 fu costretta a portare un busto d'acciaio e dipinse
" La colonna rotta " in cui rappresentò il suo stato. 
Nel quadro il dolore non è solo fisico ma anche spirituale
e i chiodi che le trafiggono il volto fanno 
immediatamente pensare ad una crocifissione. 
Quindi il riassunto della sua tragedia lo vediamo in questa opera. 
In esso si vede il corpo dell’autrice, aperto in due parti tenute insieme 
dal busto ortopedico, al posto della spina dorsale deteriorata 
c’è una colonna ionica spezzata che simboleggia la sua vita 
sostituita da un rudere che sta andando in pezzi. 

E il quadro forse più grande per dimensioni e più famoso è Le due Frida (1939, 172 x 173 cm.) dove le apparenti ferite altro non sono che quelle psichiche prodotte dalle vicende della vita. I visi sono rivolti a chi le sta guardando, sono duri e alteri e sono così fieri di mostrare il dolore: due folte sopracciglia li evidenziano, così come le labbra rosse e la peluria dei baffi che fanno risaltare i lineamenti (particolari che conserverà sempre nei suoi quadri). Così penetrante lo sguardo che è lo spettatore a distogliere il suo. Il cuore trafitto, squartato è la Frida lasciata da Rivera che veste l'abito bianco di foggia europea macchiato di quel sangue che viene trattenuto, chiuso, fermato da una mano che impugna una pinza emostatica. L'altro cuore invece è integro, è la Frida vestita da messicana, quella amata da Rivera, che tiene in mano un piccolo medaglione con Diego bambino. Le due sono sedute sulla stessa panchina si tengono per mano e sono allo stesso tempo legate da un filo-cordone-vena che parte dal cuore sano per arrivare al cuore malato, dolente, trafitto dalla separazione: dietro le spalle delle due donne lo sfondo di un cielo tempestoso carico di brutti presagi. Infatti, quando arrivarono i documenti del divorzio il quadro "Le due Frida" era quasi terminato dopo che ci aveva lavorato per circa tre mesi.


Nel primo autoritratto, quello donato ad Alejandro,
dipinto a soli 19 anni, Frida si ritrae in modo quasi rinascimentale, 
l'espressione dei begli occhi neri è attenta, seria, profonda e dolce, 
pare che si rivolga direttamente all'amato.

Nel '46 si ritrasse come un cerbiatto ferito, metà donna, metà cerbiatto, 
ispirata forse dal cerbiatto Granizo che viveva con lei e Diego 
nella bellissima " Casa Azzurra ", costruita da 
Guillermo Kahlo e in cui i due coniugi abitavano.


Il suo libro VIVA LA VIDA è stato il suo ultimo saluto. 
Lo ha scritto otto giorni prima di morire (1954) 
mentre stava terminando il suo ultimo quadro, 
in mezzo alle sue angurie cariche di quel rosso vivo 
sempre ricorrente nei suoi quadri.

Le ultime parole che scrisse nel suo diario sono 
"Attendo con gioia la mia dipartita. 
E spero di non tornare mai più."

Commenti

  1. Prof ma per il disegno di Frida dobbiamo fare il contorno del quadro, colorarlo di bianco e poi disegnarci sopra con i pastelli?
    Perché io ho scelto il suo autoritratto con le scimmie, e non so se devo fare solo lei e le scimmie o anche lo sfondo.
    E non ho capito 😅

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    1. Hai capito benissimo e comunque si può operare in diversi modi: riportare il contorno, passare col bianco e poi colorare coi pastelli; disegnare e colorare coi pastelli su foglio bianco, ritagliare lungo i contorni e incollare sullo sfondo; disegnare sullo sfondo e provare con pennelli fini a dipingere il soggetto.
      FARE ATTENZIONE QUANDO SI RIPASSA A TEMPERA SU SFONDO A TEMPERA, A NON INSISTERE TROPPO NELLA STESURA COL PENNELLO, ALTRIMENTI SI SCIOGLIE LO SFONDO SOTTOSTANTE, COMBINANDO UN PASTICCIO!

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